Provate a riflettere un attimo su come sono cambiate le cose da 10 anni a questa parte. Gli strumenti che utilizzavamo fino a pochi anni fa e che in una casa costituivano quasi un simulacro sono oggi stati rimpiazzati da "meraviglie tecnologiche" sempre più a buon mercato e sempre più evolute. Accade così che un Giradischi megagalattico di 10-15 anni fa, una macchina Reflex pagata qualche milione, siano oggi relegati ad un mercato di nicchia seguito perlopiù dalle vecchie generazioni.
Oggi esiste solo lo strumento, sempre più potente, sempre più economico, sempre più espandibile e di moda. Il fatto che un oggetto che oggi si paga 1000 domani si paghi 100 fa si che non ci sia più rispetto per lo strumento e per la sua tecnologia, anzi..., forse si spera che l'oggetto si rompa per poter così acquistarne uno nuovo.
Ma lo strumento a cosa serve?
Questo passa in secondo piano perchè se fino a ieri ci portavamo dietro 1, 2 cassette, 1 o 2 CD ora ci portiamo 100, 1000 canzoni. E se domani potremo portarne dietro 10000 o 100000 cosa ci faremo? Come faremo ad ascoltarle?
Oggi vogliamo il telefonino che faccia anche il caffè, la macchinetta digitale che abbia 7, 8 MPixel ma poi? Domani?
In questa corsa alla prestazione sempre più elevata, alla tecnologia sempre più spinta lo strumento diventa qualcosa che esiste non per essere usato per il suo fine, ma per essere posseduto; poi se con lo strumento si può anche telefonare Ok.
E nell'informatica?
Succede esattamente la stessa cosa. Gli strumenti (di sviluppo) sono sempre più belli, potenti e di facile utilizzo. Poi se si va a vedere nel dettaglio molte aziende non se lo sognano nemmeno di avere un PC con .NET installato per far girare un applicativo che ora hanno su Windows 3.1 e che fa quello che deve fare. Molti rimpiangono la semplicità di WordPerfect che faceva il suo dovere in DOS senza pericolo di Virus e di instabilità.
Ma allora questi strumenti di sviluppo nuovi a chi servono? E' giusto guardare avanti ma alla fine ciò che conta non è lo strumento ma ciò che ci facciamo.
Riscopriamo il vero senso delle cose e non facciamoci trascinare nel gorgo del consumismo a tutti i costi.
Thursday, January 12, 2006
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