Sunday, October 16, 2005

Java e gli ambienti di sviluppo

In questo ultimo periodo sono stato (e lo sono ancora) impegnato nello scrivere una applicazione per un dispositivo mobile (BlackBerry). Sfruttando l'ambiente di sviluppo messo a disposizione sul sito ho iniziato il programma.
L'ambiente di sviluppo è ben fatto ed usa Java come linguaggio di programmazione. Le mie esperienze con Java si erano limitate a cose molto semplici. Con questa nuova esperienza comincio ad entrare maggiormente nello spirito di questo linguaggio.
In qualunque altro ambiente sarei partito dalla definizione della base dati. Con Java NO. Ho iniziato a lavorare con gli oggetti ed ho scoperto le incredibili doti della persistenza degli oggetti. Ho realizzato una prima bozza dell'applicazione con una certa fatica poichè in Java si improvvisa poco ed anche la semplice attività di implementare un menù risulta più complessa del semplice click-and-code cui gli ambienti più evoluti ci hanno insegnato. E così tra un oggetto ed un altro ho capito meglio il pattern MVC e pur non implementando a fondo l'information hiding (nel senso che molti campi delle classi sono public), devo dire che sono riuscito nell'intento.
A volte l'essere obbligati a muoversi in ambienti limitati offre il vantaggio di toccare con mano certi meccanismi che molti ambienti di sviluppo tendono a nascondere.
Quindi per una volta dimentichiamo i potenti ed iper produttivi ambienti per ricercare il "basso livello".
Ma allora dove sta la produttività di Java?
Java è produttivo per l'insieme di librerie e classi che sono implementate, ma la curva di apprendimento può risultare più lunga di quella di altri linguaggi.

No comments: